Storia Della Letteratura Italiana

Storia della Letteratura Italiana

Storia Della Letteratura ItalianaLa lingua e la letteratura italiana ha vinto fin dalla nascita, un'importanza che trascende il confine naturale segnata dalle Alpi. Così, la padronanza lirica medievale di Dante e Petrarca, la vitalità della prosa di Boccaccio, la forza culturale del Rinascimento e l'appassionata esaltazione del sentimento patriottico del Risorgimento influenza successivamente tutte le altre letterature occidentali.

Duecento. Per convenzione, si è soliti considerare che la letteratura italiana è nata nel XIII secolo, il periodo noto come Duecento, quando quasi contemporaneamente ha cominciato ad emergere composizioni poetiche nelle lingue vernacolari - come si diceva forme derivate dal latino - provenienti da diverse regioni della penisola corsivo.

Nella prima metà del Duecento differiva dalle tracce di tre principali nuclei poetici: una nella parte centrale d'Italia, nella regione Umbria, dove è apparsa la prima opera poetica la cui data di composizione può essere determinato con precisione relativa, il Cantico delle Creature (c.1225), scritto da San Francesco d'Assisi, nota come Cantico di Frate Sole (Cantico di Frate Sole); altro core trovato nel nord, dove predominava poesia religiosa allegorica o ispirazione didattica; e l'ultimo, che ha prodotto principalmente composizioni amorose ispirate dalla poesia provenzale, la corte siciliana di Federico II ~ imperatore.

Sicilia, il centro di attività poetica spostato nella regione Toscana, dove oltre la poesia d'amore cominciò a scrivere opere in prosa e poesia ispirata contenuto allegorico o politico. Tra i primi nomi di questa retorica corrente incipiente devono riferirsi alle creazioni di Guido Faba, Guittone d'Arezzo e, soprattutto, Brunetto Latini, il cui Tesoretto (1262-1266) è uno dei pezzi più importanti del genere.
In Umbria, movimenti religiosi, come i francescani di detta corrente "spirituale", ha scatenato un'ondata di fervore mistico che ha portato alla comparsa di laude, composizioni che celebrano Dio, della Vergine e dei santi. Tra i suoi autori sottolineato figura Jacopone francescana di Todi.

Accanto alla tradizione poetica della regione Toscana, Guido Guinizelli era considerato da Dante il fondatore del dolce stil nuovo, espressione creata dalla Divina Commedia all'autore stesso per impostare la delicatezza necessaria per creare poesia d'amore. La nuova scuola ha introdotto il numero lirica di elementi spirituali di carattere e religioso, finora sconosciuto. Rimasero tra i suoi principali coltivatori Guido Cavalcanti, Cino da Pistoia, Gianni Alfani e Lapo Gianni. In prosa narrativa dovrebbe citare l'aspetto di una raccolta di un centinaio di racconti conosciuti come Il Novellino, in particolare, La Vita Nuova (1293), Dante Alighieri, la principale opera in prosa del XIII secolo.

In contrasto con questo tipo di opere colte e letteratura formali, comici e popolari caratterizzati da linguaggio rude, colloquiale e talvolta oscene, eredi della tradizione orale medievale. All'origine di questa corrente erano i canti dei menestrelli, corte che i cantanti in tribunale, di città in città, raccolto e diffuso notizie, idee, voci e costumi. Si sottolinea che la letteratura popolare e jogralesca Cielo (Michele) d'Alcamo, Ruggieri Apuliese e poi Rustico di Filippo e Cecco Angiolieri.

Trecento. L'Italia è venuto nella maturità letteraria XIV secolo. Tre grandi figure incarnato lo spirito del Rinascimento e imposto la loro arte in tutta Europa: Dante, Petrarca e Boccaccio.

Dante Alighieri ha rappresentato il culmine di tutte le tendenze letterarie e culturali precedenti. Ha scritto in latino varie opere carattere dottrinale, tra cui De vulgari eloquentia (1304-1305; Sulla lingua del popolo), dove ha espresso la sua teoria linguistica, e De Monarchia (c.1313), una sintesi del suo pensiero politico. In volgare scritto, oltre alla Vita nuova già accennato, Il Convivio (1304-1307; Il banchetto), trattata ha espresso la sua conoscenza della filosofia scolastica, e il poema Commedia allegorica (che poi sarebbe aggiungere l'aggettivo Divina) scritta tra il 1310 e il 1321 e uno dei capolavori letterari di tutti i tempi.

Francesco Petrarca ha respinto la filosofia scolastica e seguì l'esempio dei classici latini. Ha scritto in latino poesia Africa (1338-1342), in cui ha espresso la sua ideologia umanistica, e il dialogo Secretum meum (1342-1343), autobiografia spirituale nella forma di un dialogo tra l'autore e di S. Agostino. Ma le più ammirate e imitate le opere di Petrarca sono stati senza dubbio quelli che hanno scritto in lingua italiana, in particolare il famoso Canzoniere, una raccolta di poesie d'amore di grande sensibilità e gusto raffinato, scritte tra il 1330 e il 1374; e il poema allegorico Trionfi (1351-1374; Trionfi). L'influenza del Petrarca si è diffuso in tutta l'Europa occidentale.

Giovanni Boccaccio la letteratura si è incontrato con un nuovo stile di vita, borghese, non idealizzata ma in senso inverso nei costumi urbani e gusti. In esso, il piacere e il denaro sono elementi presenti, lontano da ascetismo medievale. Boccaccio scrisse in latino una serie di trattati e lettere, ma la maggior parte della sua produzione è stata scritta in volgare. Tra gli altri titoli degni di nota i poemi epici Filostrato (c.1338) e Teseida (c.1340), e il romanzo Fiammetta (c.1343). Il suo capolavoro è stato, tuttavia, il Decameron (1348-1353), una raccolta di cento novelle in cui castiga l'ipocrisia sociale del suo tempo, che lui un maestro della prosa classica italiana fatta. Dante, Petrarca e Boccaccio forgiato un linguaggio, della Toscana (Firenze o di culto), che è stato elevato alla categoria lingua letteraria e nazionale che è diventato l'italiano ufficiale.

Nella letteratura storiografica del periodo spiccava due cronisti fiorentini: Dino Compagni, che ha scritto tra il 1310 e il 1312, e Giovanni Villani, il cui Cronica (1308-1348) seguito la tradizione medievale. Tra il background religioso di produzioni spiccano Fioretti di San Francesco (Fioretti di San Francisco), raccolta di leggende fatte da autore ignoto; e Specchio di vera Penitenza (1354; vero specchio di penitenza), sermoni collezione disegnata da Jacopo Passavanti.

A partire dalla seconda metà del XIV secolo, le lettere italiane hanno espresso una particolare predilezione per i temi popolari, il cui principale esponente fu Antonio Pucci. In prosa narrativa, che ha seguito le orme di Boccaccio, si distinse Franco Sacchetti con la loro Trecentonovelle (1390; Trecento romanzi), di cui sono stati lasciati solo 223.

Quattrocento. Caratterizzato dalla predominanza di incipiente ideologia umanista e la rinascita della cultura classica, del XV secolo, ha portato una nuova espansione del latino. I soggetti di preferenza coltivati ​​nella letteratura erano di tipo filologico, storico, religioso, politico e filosofico. In questo contesto ci sono gli scritti e gli studi di Leonardo da Vinci ei mecenati Lorenzo de Medici. fonte Umanesimo ha fornito anche la base per l'analisi critica dei testi antichi, settore in cui personaggi come Lorenzo Valla e Poggio Bracciolini hanno avuto un ruolo importante.

Tra le opere più importanti del periodo umanistico contare anche i trattati filosofici e morali di ispirazione neoplatonica. Uno dei suoi più rappresentativi cultores era Marsilio Ficino, il fondatore della famosa Accademia platonica di Firenze, che ha riunito intellettuali di spicco. Alcuni umanisti hanno dato la precedenza alla lingua italiana sulla solita espressione latina. Questo è stato il caso, ad esempio, l'architetto e pensatore Leon Battista Alberti, il cui trattati stabilire gli ideali dell'uomo rinascimentale.

La poesia del XV secolo è stato notevole per il collegamento al classicismo greco-romano. Per quanto riguarda la letteratura cavalleresca, sono stati creati in questo periodo capolavori del genere, come le Stanze per la giostra cominciate del Magnifico Giuliano de 'Medici (1475-1478; Resorts per il torneo magnifico Giuliano de' Medici), Angelo Poliziano , Morgante (c.1480) di Luigi Pulci e, soprattutto, Orlando innamorato (1483, Orlando innamorato), Matteo Maria Boiardo, poesia in cui si uniscono le leggende carolingia e bretoni. In un altro genere, il lavoro di Arcadia (1504), Jacopo Sannazzaro, è diventato un modello di romanzo pastorale europea.

CinquecentoCinquecento. Nel XVI secolo l'Italia ha raggiunto il secondo periodo d'oro della sua letteratura, che rivela appieno lo spirito del Rinascimento. Prose della volgar lingua (1525), Pietro Bembo, ha dato il trattamento e la soluzione ai problemi sollevati dalla lingua letteraria italiana, per proporre come modelli i grandi scrittori toscani del XIV secolo, in particolare Petrarca e Boccaccio.

La riflessione storico-politica ha il suo principale rappresentante a Niccolò Machiavelli (Nicollo Machiavelli), che con Il Principe (1513) rivitalizzato la prosa del tempo. Si è dedicato anche alla drammaturgia, con La Mandragola (1518; La Mandragola), una delle commedie più celebri del Rinascimento italiano. Il contributo letterario del Machiavelli è stato ampliato e perfezionato da Francesco Guicciardini, la cui grande Storia d'Italia, che copre il periodo 1494-1534, è caratterizzata da rigore e obiettività.

Il prototipo della letteratura di corte rinascimentale era Cortegiano Il (1528), di Baldassare Castiglione, opera che esercitò una notevole influenza sulla società del tempo. Nella stessa ottica è il Galateo (1551-1554), trattato in modi di Giovanni della Casa. L'autobiografia dello scultore, orafo e scrittore Benvenuto Cellini, scritto tra il 1558 e il 1566 e pubblicato nel 1728, ritrae la vita e l'uomo del Rinascimento del pensiero.

Nella poesia rinascimentale, ispirato da Petrarca, sono stati progettati Giovanni della Casa e Gaspara Stampa. La tradizione satirica antipetrarquista era rappresentato da Francesco Berni, e la poesia didascalica avuto in Giovanni Rucellai una delle sue figure più importanti. Ma la più grande figura della poesia rinascimentale fu Ludovico Ariosto, che ha assunto la tradizione cavalleresca del secolo precedente con Orlando Furioso (1516), un lavoro di grande influenza in tutto il letteratura europea del periodo.

Un altro grande personalità poetica del XVI secolo fu Torquato Tasso, autore del poema drammatico L'Aminta (1573) e Gerusalemme Liberata (1581; pubblicato a Gerusalemme), una delle ultime opere di classici epica italiana, scritta secondo gli insegnamenti della poetica di Aristotele.

Il dramma, ispirata al modello greco, ha avuto la tragica autore Gian Giorgio Trissino, autore di Sofonisba (1514-1515), uno dei suoi protagonisti. La commedia, invece, si basava su modelli romani ed è rimasto nella linea del realismo popolare. Tra i suoi autori includere Ariosto, Machiavelli, Bernardo Dovizi di Bibbiena e Pietro Aretino. La principale fonte di ispirazione della prosa narrativa era Boccaccio, soprattutto il Decameron. In questo genere hanno avuto una certa rilevanza Matteo Bandello e Anton Francesco Grazzini, ma è stato il pittore e architetto Giorgio Vasari che ha vinto più grande celebrità nella creazione di prosa, con la sua collezione di Vite biografie di 'piu Eccellenti Pittori, scultore ed Architetti Italiani (la vita più importante pittori, scultori e architetti italiani), la cui prima versione è stata pubblicata nel 1550.

Secolo XVII. Alla fine del XVI secolo, iniziò un periodo di decadenza per le lettere italiane, che continuerà nei prossimi cento anni, nonostante il lavoro per la lingua di purezza, tenutosi a centri come l'Accademia della Crusca, Firenze. La tendenza al barocco, che si manifesta in Tasso, è stata accentuata e ha dato luogo a un artificio letterario, più interessato a forma che il contenuto. Tuttavia, la letteratura barocca aveva rappresentanti di luminosità, come il poeta lirico Giambattista Marino, poesia autore Adone mitologico (1623; Adonis). Nel suo stile è stato ispirato dalla Marinismo, barocco movimento letterario, simile al euphuism spagnolo e inglese gongorismo, che ha valutato l'estrema il linguaggio della preziosità. Inoltre ha guadagnato la fama di Alessandro Tassoni, con La secchia rapita (1622; Il lanciatore rapito), poema che combina elementi epici e satirici.

La prosa scientifica del periodo ha avuto come principale rappresentante Galileo Galilei, che, con uno stile chiaro e vigoroso ha posto le basi della filosofia della matematica. Tomaso Campanella coltivato la prosa filosofica e ha raggiunto la fama con la loro utopistica Città del sole (1602; La città del sole). Nel campo della storiografia, vale la pena citare il veneziano religioso Paolo Sarpi, autore di Storia del tridentino Consiglio (1619, Storia del Concilio di Trento).

In critica letteraria e della storia, i punti salienti Gian Vincenzo Gravina e Giovan Mario Crescimbeni, entrambi fondatori dell'Accademia dell'Arcadia, il cui scopo era quello di reagire contro l'artificiosità stilistica e tornare alla sobrietà dei classici.

In letteratura drammatica eccelse Federico della Valle, autore di Ester, Iudit e Reina di Scozia. Tuttavia, le espressioni più brillanti del teatro del tempo sono stati gli spettacoli popolari della commedia dell'arte, uno stile teatrale di personaggi archetipici basati sull'improvvisazione.

Letteratura ItalianaSettecento. L'influenza di Arcadia è rimasto durante la prima parte del XVIII secolo. In un primo momento, si rivolse ad imitare Petrarca e colto sonetto, preferibilmente, ma alla fine del secolo predominava anacreôntica e poesia pastorale. Uno dei principali autori lirici sotto l'influenza di Arcadia era Metastasio, grande riformatore anche il genere melodrammatico.

Nella metà del XVIII secolo, è iniziata in Italia un movimento che avrebbe anticipare il diffuso sentimento di unità nazionale dopo il Risorgimento, un secolo più tardi. Tra gli autori che meglio esprimono il risveglio della coscienza storica italiana è degno di nota Ludovico Antonio Muratori, Apostolo Zeno, Scipione Maffei e, soprattutto, Giambattista Vico, che nella sua Scienza nuova (1725-1744), trattati con le leggi che governano il progresso dell'umanità e dallo studio psicologico dell'uomo, destinato a dedurre i fattori che determinano la crescita, fioritura e il declino delle civiltà.
Se Metastasio cadde riforma melodramma, Carlo Goldoni ha fatto lo stesso nella commedia. Nel corso del XVIII secolo, commedia dell'arte, una volta così luminoso, stava perdendo importanza per diventare un sempliciotto improvvisato farsa, di scarso valore artistico. Goldoni ha sostituito questo l'improvvisazione su una sceneggiatura e ha creato la commedia di costume. La tragedia ha sofferto al tempo grandi cambiamenti. Il suo autore è stato Vittorio Alfieri, che ha introdotto un tema di ispirazione classica e biblica (Filippo, Antigone, Saul), allo stesso tempo, ha cercato di entusiasmare il pubblico per l'esaltazione del sentimento patriottico.

Nella seconda metà del secolo, ha maturato in Italia un movimento intellettuale derivato del dell'Illuminismo francese. A Milano, Pietro Verri diffuso ideali illuministici per il suo giornale Il Caffè (1764-1766), e criminologo Cesare Beccaria scriveva Dei delitti e delle pene (1764, dei reati e delle pene), una delle prime opere fondamentali della moderna giurisprudenza penale . A Napoli, Antonio Genovesi ha dato notevole impulso agli studi sull'economia.

In lirica, uno dei personaggi più in vista era Giuseppe Parini, autore di satira Il giorno (1763-1801; il giorno) e una serie di Odi (1795; Odi), che sono tra le grandi opere di poesia italiana.

Secolo XIX. All'inizio del XIX secolo, la lotta per l'unificazione del paese ha dato origine alla nascita di una letteratura altamente patriottica e politica. Romanticismo, che sarebbe manifestarsi più tardi, è stato anticipato dal movimento neoclassico e pre-romantico. La figura più rappresentativa della prima era Vincenzo Monti, che, oltre ad esaltare le vittorie napoleoniche, ha tenuto le traduzioni dell'Iliade più famosi. Anche notevole è stato Ugo Foscolo, che si è unito alla purezza estetica del classicismo all'ispirazione del romanzo incipiente. Tra le sue creazioni più famose è la pena ricordare Ultime lettere di Jacopo Ortis (1802; ultime lettere di Jacopo Ortis) e le poesie "Dei Sepolcri" (1807; "Dalle tombe") e "Le Grazie" (1822; "Le Grazie").

La personalità più importante del romanticismo italiano è stato Alessandro Manzoni, autore del romanzo I Promessi Sposi (1825-1827; I Promessi Sposi). Già la lirica adottata nel lavoro di uno dei suoi autori più brillanti, Giacomo Leopardi, un tono senza speranza e pessimista, espressa in Canzoni (1824) e I Canti (1831; Gli angoli).

Il Risorgimento patriottico ideale ha sollevato una serie di ricordi di compilation e pensieri politici, tra cui Le mie Prigione (1832; Le mie prigioni), Silvio Pellico, Confessioni di un italiano (1858), di Ippolito Nievo, e gli scritti di Giuseppe Mazzini, uno dei principali architetti della indipendenza italiana. Il romanzo storico ha avuto rappresentanti come Tommaso Grossi e Francesco Guerrazzi; e mordente Giuseppe Giusti coltiva la satira politica. Nella storia della letteratura, si distinse Francesco De Sanctis, autore di Storia della letteratura italiana (1870-1871). Va inoltre menzionato il movimento d'avanguardia emerse a Milano e Torino, tra il 1860 e il 1880 noto come Scapigliatura. Di simbolista e intrisa l'influenza ideale romantico, questa nuova corrente era rappresentato nel genere narrativo di Giuseppe Rovani e poesie di Emilio Praga e Arrigo Boito.

Raggiunto l'unità nazionale, negli ultimi decenni del XIX secolo, il sentimento patriottico ha dato modo nelle forme della letteratura di reazione contro il romanticismo, come praticata da Giosuè Carducci. La rivitalizzazione intrapreso da questo poeta è stato espresso in opere come Rime Nuove (Nuove rime) e Odi Barbare (Odi barbare), sia emersa nel 1880.

Il movimento realistico, chiamato verismo in Italia, Giovanni Verga ha preso il romanziere più importante. Ispirato dalla natura e gli ambienti popolari, lo scrittore siciliano, autore di I Malavoglia (1881) e Mastro-don Gesualdo (1889), condotto insieme ad altri scrittori della stessa catena, l'emergere di un nuovo tipo di narrazione di carattere sociale e regionalista. Nello stesso periodo ha lavorato Edmondo De Amicis, il cui libro Cuore (1886; Cuore) è diventato un classico della letteratura per l'infanzia. Inoltre importanti sono stati Luigi Capuana, il fondatore di verismo, e Antonio Fogazzaro - autore del famoso romanzo, Piccolo mondo antico (1895; Piccolo mondo antico).

Secolo XX. All'inizio del XX secolo, è emerso in Italia una forte tendenza nazionalista, i cui rappresentanti principale erano Giovanni Pascoli e Gabriele D'Annunzio. I suoi lavori sono stati caratterizzati da raffinatezza stilistica e il tono decadente.

Il compito di riformare il panorama letterario e culturale del tempo sarebbe su figure come il filosofo e storico Benedetto Croce, fondatore del bimestrale La Critica (1903-1944). Allo stesso tempo, ci sono state numerose riviste di avanguardia attorno al quale formate due nuove scuole letterarie: il crepuscolarismo e futurismo. Il primo ha cercato la sua ispirazione in un ambiente provinciale e nei tempi passati, e la sua figura principale Guido Gozzano. La seconda, al contrario, si rivolse alla sperimentazione e ha cercato di esprimere la vita moderna, esaltando la macchina e la velocità. Filippo Tommaso Marinetti era il rappresentante più importante.

Dopo la prima guerra mondiale ci fu un ritorno alla tradizione italiana. Massimo Bontempelli e Italo Svevo, l'autore capolavoro La coscienza di Zeno (1923; La coscienza di Zeno), hanno rinnovato la prosa narrativa; e il calabrese Corrado Alvaro è stato dato notevole nel movimento letterario regionalista. Luigi Pirandello radicalmente rinnovato la drammaturgia italiana e universale. La sua ricerca stilistica incentrata sul tema della linea sottile tra realtà e finzione, in opere come so personaggi in circa d'autore (1921, Sei personaggi in cerca d'autore) ed Enrico IV (1922).

Durante il periodo tra le due guerre mondiali, il più rilevante flusso lirica della poesia italiana era ermetismo, la modalità in base alla estrema concisione, che viene a inaccessibilità. I suoi principali autori sono stati Eugenio Montale e Giuseppe Ungaretti. Prima e durante la seconda guerra mondiale, in mezzo alla profusione di altre tendenze lirica ermetica, hanno giocato un importante ruolo poeti Salvatore Quasimodo, Umberto Saba e Vincenzo Cardarelli.

Dopo la seconda guerra mondiale, la corrente più significativo è stato il neorealismo. Tra i romanzieri più importanti che poi raggiunto la piena maturità sono Cesare Pavese, Elio Vittorini e Alberto Moravia. Altre scuole di pensiero alimentato l'ispirazione di importanti figure letterarie come Curzio Malaparte, il cui romanzo Kaputt (1944) ha avuto grande diffusione; Italo Calvino, con i suoi racconti fantastici e di fantascienza; Ignazio Silone, che ha curato con sensibilità e brillantezza questione sociale; e Dino Buzzati, le questioni di ricercatore di isolamento umano. Carlo Emilio Gadda notevole dalla ricerca formale, innovativa linea di James Joyce, e Carlo Cassola ha continuato la tradizione letteraria toscana.

A questi si possono aggiungere molti altri, come Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Giorgio Bassani, Guido Piovene e Francesco Jovine. Dal 1970, la letteratura italiana ha sperimentato una apertura alle correnti europee, pur mantenendo le loro radici. In questo ambiente emersi nuovi autori, come Lucio Mastronardi, Umberto Eco, autore del romanzo Il rosa della nome (1980, il nome di Rosa), Gesualdo Bufalino, Antonio Tabucchi e Daniele del Giudice.

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