
Lo stemma sociale e il nome sono mutuati direttamente dal simbolo del Castello, una Penna Rossa.Il rosso dei colori sociali viene di conseguenza, mentre il bianco rappresenta la purezza.
Negli anni '80 la società perde la sua identità e viene gestita al di fuori dei confini del Castello. E' un momento difficile per il Pennarossa che rischia di interrompere l'attività se non intervenissero gruppi esterni. Prima di Murata e in seguito di Borgo Maggiore. A Murata, Alfiero Vagnini, si impegna a mantenere in vita, in prima persona, il Pennarossa: è Presidente, allenatore e giocatore, recluta i ragazzi che compongono la rosa nei bar. A Borgo si fanno carico del Pennarossa nei primi anni '90 un gruppo di ragazzi che si ritrovano abitualmente al Centro Don Bosco, fra questi l'arbitro Manuel Giusti. Il Pennarossa fa ritorno a Chiesanuova con l'intervento della Giunta di Castello e apre un nuovo ciclo grazie all'intrapprendenza del Presidente Massimo Barbieri e dell'allenatore Sergio Conti.