L’impero Bizantino e L’est Europeo

L’impero Bizantino e L’est Europeo

L’impero Bizantino e L’est EuropeoLa storia bizantina comincia con la ridefinizione territoriale conseguente alle conquiste di Arabi, Slavi e Bulgari e si può dividere in alcune fasi: prima fase (secoli 8-9) riassestamento politico amministrativo di ciò che restava dell’antico impero, seconda fase (secoli 9-10) di rinnovata espansione, terza fase (secoli 11-12) ripiegamento che raggiunge il suo massimo con la quarta crociata, e infine un tentativo di riaccorpamento proseguito fra molte difficoltà fino alla conquista dell’impero da parte dei Turchi (1453). A causa dell’espansione islamica l’impero bizantino perse molti territori e il dominio del mare. Costantinopoli fu difesa nel 678. Base dell’organizzazione dello stato era il thema, una circoscrizione di carattere militare di cui il funzionario era lo stratego, che concentrava nella sua persona i poteri militari e civili. Gli imperatori Maurizio ed Eraclio modificarono questo apparato istituendo la figura degli stratioti, che favorivano lo stanziamento stabile dei soldati, concedendo loro terre ed esentandoli dai carichi fiscali. L’imperatore Leone VI fece scomparire gli impianti di uffici a stampo romano e il latino fu sostituito dal greco. Il cristianesimo vide il dibattito sull’iconoclastia, cioè sulla possibilità che fu esclusa di rappresentare il divino (dagli inizi dell’8 secolo a meta del 9). La controversia diventò un affare politico nel 726, quando l’imperatore Leone III emanò un decreto in base al quale si impediva in tutto l’impero il culto delle immagini, che fu riabilitato nell’843, quando il pericolo arabo venne meno. Sotto la dinastia Amorica e quella Macedone l’impero bizantino visse un periodo d’oro, con una grande rinascita culturale e una nuova espansione (balcani, Italia meridionale, isole dell’Egeo). Dalla seconda metà del 10 secolo si iniziò invece a sostituire l’esercito a reclutamento regionale con un esercito professionale stipendiato. Notevole fu la fioritura economica e commerciale. Si sostituì il Codex di Giustiniano con i Basilici. Si verificò la bizantizzazione delle popolazioni slave, in particolare cristianizzandole e immettendo loro l’idea di stato. Nell’11 secolo l’occidente era in espansione e porti come quello di Amalfi, o quello di Venezia erano fondamentali per i contatti con l’oriente. Si aggiunsero anche Genova e Pisa. Avendo perso i territori italiani, Bisanzio cadde in una recessione economica e politico militare. Dopo la conquista da parte della quarta crociata, Costantinopoli fu divisa in diversi principati feudali. Ciò che rimaneva dei bizantini si organizzò nell’impero di Nicea, il regno di Trebisonda, e il despotato di Epiro. Costantinopoli fu ripresa nel 1261, e poi dai turchi ottomani definitivamente il 29 maggio 1453.

Il Rinnovamento Culturale
Si sentì l’esigenza, sia per motivi economici che politici, di fissare le cose per scritto. Dal 12 secolo il libro viene veramente utilizzato, con note marginali. Tra l’11 e il 12 secolo l’universitas designava una qualsiasi comunità organizzata e dotata di un proprio statuto giuridico. A Bologna (diritto) sembra che l’iniziativa sia partita dagli studenti, mentre a Parigi (teologia) i professori. Base dell’insegnamento era la lectio, la lettura di un testo di riferimento classico e autorevole, i commenti dei professori divenivano glosse e si istituirono così gli stacionarii (copiatori). I classici greci rientrarono nel mondo occidentale mediante la traduzione dall’arabo e la traduzione diretta dal greco (più affidabile), ma i commentari musulmani avevano arricchito tali testi. Nascono le lingue volgari.

L’impero e La Dinastia Sveva
Nel 1125, quando morì Enrico V, la successione dinastica non si era ancora affermata, venne eletto un re della casata di Baviera e alla morte di costui, uno della casata di Svevia. Nel 1152, grazie a un’ottima politica matrimoniale, venne eletto il duca di Svevia Federico. Egli giunse in Italia nel 1154 chiamato dal papa per fermare l’avanzata delle città più forti, e recandosi a Roma fece uccidere Arnaldo da Brescia, un chierico legato alla pataria. Nel 1158 definì in Italia le regalie, ovvero le prerogative dell’autorità regia, ed emanò la Constitutio pacis, con la quale proibiva le leghe fra le città comunali e le guerre fra privati. Milano non si assoggettò all’autorità imperiale e venne attaccata e sconfitta. La forte pressione fiscale fece unire alcuni comuni formando la lega lombarda con l’appoggio di Alessandro III: l’esercito imperiale venne sconfitto e fu firmata la pace di Costanza nel 1183. Nel 1190 Federico Barbarossa morì. Nel 1186 il figlio Enrico VI sposò la figlia del re normanno Ruggeri II, Costanza d’Altavilla, entrando così in lotta per la successione per il regno di Sicilia: fi incoronato nel 1194, ma morì solo 3 anni dopo e la moglie poco dopo. Il figlio troppo piccolo fu affidato a papa Innocenzo III, e nel 1208 Federico fu incoronato re. In Germania fu nominato imperatore Ottone, ma fu scomunicato dal papa e nel 1212 incoronato Federico, che si impegnò a non riunificare mai le due corone. Ci fu ancora una battaglia tra Ottone e Federico, che venne vinta da quest’ultimo nel 1214 a Bouvines. Rimase in Germania fino al 1220. Nel 1213 emanò la Bolla d’oro di Eger con la quale rinunciava ai diritti che il concordato di Worms aveva attribuito al sovrano in merito alle elezioni vescovili. L’azione politica in Sicilia fu di tutt’altro stampo, abbattendo tutti i castelli costruiti da privati sullo loro terre e promuovendo un commercio di stato. Grazie a lui nacque l’università di Napoli. Nel 1231 venne promulgata la Costituzione di Melfi con la raccolta delle leggi emanate da Federico. Durante il suo regno si affermò la scuola siciliana. Dal 1235 al 1237 tornò in Germania, e dal 1237 al 1250 lottò contro i comuni italiani che di nuovo organizzatosi in lega e con l’aiuto di papa Gregorio IX che scomunicò l’imperatore, ebbero la meglio. Fino al 1273 nessun principe assunse la carica imperiale. Corrado il figlio di Federico morì presto, e alla sua morte salì al trono il figlio Corradino, ma essendo troppo piccolo, un altro figlio di Federico II, Manfredi si impadronì del regno nel 1258. Il papa chiamò alla guida del regno di Sicilia Carlo d’Angiò, fratello del re di Francia Luigi IX, che sconfisse nel 1266 Manfredi.

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