Il Nuovo Monachesimo e La Riforma Della Chiesa
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Leone XI fu quello che scelto dall’imperatore, si scontrò con il patriarca di Costantinopoli Michele Cerulaio riguardo al controllo delle chiede dell’Italia meridionale, e che nel 1054 portò alla separazione tra le due chiese. Alla morte di Enrico III, il figlio essendo ancora minorenne, non poté regnare, per cui le elezioni del papa tonarono all’aristocrazia, che scelse Niccolò II. Questi nel 1059 promulgò il Decretum in electione papae nel quale si stabiliva che il diritto di scegliere il papa spettava ai cardinali. Il novo eletto Alessandro II non fu riconosciuto dalla corte imperiale che elesse Onorio II. Questo contrasto fra chiesa e impero che caratterizzò il secolo 11 è ricordato come lotta per le investiture. Nel 1073 fu nominato a livello popolare Gregorio VII come papa, che mandò in Germania alcuni delegati, che causò una serie di interventi di reciproca delegittimazione tra papa e imperatore. Nel 1075 il papa diede un fondamento dottrinale al primato del papa con il Dictatus papae, Enrico IV nel 1076 chiamò un concilio di vescovi tedeschi che deposero Gregorio VII; a sua volta quest’ultimo comminò all’imperatore la scomunica, cosa molto grave perché gli oppositori di Enrico IV ne approfittarono. A Canossa l’imperatore scese a patti col papa nel 1076/1077. Nel 1080 Enrico fece nominare Clemente III nuovo papa e nel 1084 invase Roma, e Gregorio fu salvato dalle truppe normanne, morendo dopo un anno a Salerno. Nel 1122 il concordato di Worms risolse la lotta per le investiture tra Enrico V e papa Callisto II, con la decisione che solo in Germania l’imperatore poteva assistere all’elezione del papa e investirlo di funzioni e beni temporali.
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